Fai una vita stressante. Non
è proprio proprio vero – non lavori in miniera, non dirigi una multinazionale
né una casa con parenti invadenti, gatti isterici e figli che sembrano i
testimonial delle pubblicità progresso per le categorie disastrate –, ma
insomma le tue rogne ce le hai pure tu. Quindi
sei felice quando ti capita un
momento libero inaspettato e ti coccoli, cercando possibilmente di evitare di fare
come l’ultima volta che sei rincasata con quattro paia di scarpe a tacco alto tanto
carine quanto poco atte all’uso quotidiano: la scienza insegna che è difficile
correre su uno stiletto stiloso se abiti in una città dove ci sono sampietrini
anche nei cessi, ma tu non hai resistito.
Visto che con le scarpe stai già a
posto per un tot e che altro shopping non è il caso perché la tua carta di credito
deve ancora riprendersi, ripieghi su altre ipotetiche possibilità solo per
renderti conto che non sei l’unica a stare messa male. I parrucchieri devono
essere più stressati di te: la tua richiesta di appuntamento last minute
provoca un riso isterico, e quando il tizio torna in sé ti propone di passare
tra tre sabati alle 8.30 di mattina. Declini gentilmente, ma vuoi comunque fare
qualcosa di bello nel tuo pezzo di venerdì libero. Hai già chiamato partner e/o
amici ma loro ch’hanno da lavorare/fare zumba/recuperare il figlio al
tennis/fare la spesa/cucinare per i colleghi squali/organizzare il torneo di
freccette del venerdì sera o la sagra della sarda e insomma sono più stressati
di te che in fondo devi solo pensare a come non fare rilassatamente un cazzo. Opti
per il centro, ci saranno ben altri negozi che non vendano stiletti stilosi e
costosi.
Solo che è sempre e ancora venerdì pomeriggio. Non è che la tua idea
sia stata proprio originalissima, e ti ritrovi in balìa di una folla che, come
te, vuole comprare scarpe inadatte ai sampietrini e fissare un qualsiasi
appuntamento – parrucchiere, estetista, dentista, medico, aperitivo, la zia
suora, controllo gomme e olio, … – e che affolla le vie. Il problema è che tu
sei agorafobico e quindi la folla ti angoscia, mentre gli altri sembrano beati come
agnelli in un prato. Allora provi anche tu e immagini Fiocco di Neve, ma
l’unica cosa che riesci a pensare è che se proprio devi essere un agnello tu lo
sarai la vigilia di Pasqua, quando non è che sia proprio il massimo. Ti chiedi
allora se i monti sorridano a quell’incosciente di Heidi pure a Pasqua, per realizzare
subito dopo che Fiocco di Neve è una capra e non un agnello e che quindi sì, i
monti le sorridono anche a Pasqua. Alé, meglio defilarsi prima che succeda il
peggio, tipo la tua trasformazione da erbivoro mansueto a lupo incazzato.
Riassumendo: non hai comprato nulla, il parrucchiere niet, non hai visto gli amici, hai buttato un’oretta in tentativi
vani e ora sei pure triste pensando agli agnelli, perché pur se Fiocco di Neve
è una capra esistono ben migliaia di agnelli sacrificati, no? Quasi pensi di tornare
a casa a pulire le fughe tra le piastrelle, che in fondo prima o poi va fatto, e
rimpiangi di non poter essere anche tu un agnello che zompetta ignaro nei prati,
dove sicuramente non ci stanno né parrucchieri né sampietrini. Sul più bello però
ti chiama la tua dolce metà, che le tue esagerate esternazioni di entusiasmo nel
sentirlo lasciano perplesso, e che si preoccupa quando spieghi che gli agnelli
poi alla fine sono capre.
Però ti porta a bere, quindi va bene, alla faccia degli agnelli-capre.
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