Nel mezzo del cammin di nostra vita/ mi ritrovai per una selva oscura/ ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura/ esta selva selvaggia e aspra e forte/ che nel pensier rinova la paura!
Tant'è amara che poco è più morte;/ ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,/ dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
Io non so ben ridir com'i' v'intrai,/ tant'era pien di sonno a quel punto/ che la verace via abbandonai.

Dante Alighieri Commedia. Inferno, Canto I


mercoledì 5 agosto 2015

Fiocco di neve, i monti che sorridono e i sampietrini


Fai una vita stressante. Non è proprio proprio vero – non lavori in miniera, non dirigi una multinazionale né una casa con parenti invadenti, gatti isterici e figli che sembrano i testimonial delle pubblicità progresso per le categorie disastrate –, ma insomma le tue rogne ce le hai pure tu. Quindi
sei felice quando ti capita un momento libero inaspettato e ti coccoli, cercando possibilmente di evitare di fare come l’ultima volta che sei rincasata con quattro paia di scarpe a tacco alto tanto carine quanto poco atte all’uso quotidiano: la scienza insegna che è difficile correre su uno stiletto stiloso se abiti in una città dove ci sono sampietrini anche nei cessi, ma tu non hai resistito. 

Visto che con le scarpe stai già a posto per un tot e che altro shopping non è il caso perché la tua carta di credito deve ancora riprendersi, ripieghi su altre ipotetiche possibilità solo per renderti conto che non sei l’unica a stare messa male. I parrucchieri devono essere più stressati di te: la tua richiesta di appuntamento last minute provoca un riso isterico, e quando il tizio torna in sé ti propone di passare tra tre sabati alle 8.30 di mattina. Declini gentilmente, ma vuoi comunque fare qualcosa di bello nel tuo pezzo di venerdì libero. Hai già chiamato partner e/o amici ma loro ch’hanno da lavorare/fare zumba/recuperare il figlio al tennis/fare la spesa/cucinare per i colleghi squali/organizzare il torneo di freccette del venerdì sera o la sagra della sarda e insomma sono più stressati di te che in fondo devi solo pensare a come non fare rilassatamente un cazzo. Opti per il centro, ci saranno ben altri negozi che non vendano stiletti stilosi e costosi. 

Solo che è sempre e ancora venerdì pomeriggio. Non è che la tua idea sia stata proprio originalissima, e ti ritrovi in balìa di una folla che, come te, vuole comprare scarpe inadatte ai sampietrini e fissare un qualsiasi appuntamento – parrucchiere, estetista, dentista, medico, aperitivo, la zia suora, controllo gomme e olio, … – e che affolla le vie. Il problema è che tu sei agorafobico e quindi la folla ti angoscia, mentre gli altri sembrano beati come agnelli in un prato. Allora provi anche tu e immagini Fiocco di Neve, ma l’unica cosa che riesci a pensare è che se proprio devi essere un agnello tu lo sarai la vigilia di Pasqua, quando non è che sia proprio il massimo. Ti chiedi allora se i monti sorridano a quell’incosciente di Heidi pure a Pasqua, per realizzare subito dopo che Fiocco di Neve è una capra e non un agnello e che quindi sì, i monti le sorridono anche a Pasqua. Alé, meglio defilarsi prima che succeda il peggio, tipo la tua trasformazione da erbivoro mansueto a lupo incazzato. 

Riassumendo: non hai comprato nulla, il parrucchiere niet, non hai visto gli amici, hai buttato un’oretta in tentativi vani e ora sei pure triste pensando agli agnelli, perché pur se Fiocco di Neve è una capra esistono ben migliaia di agnelli sacrificati, no? Quasi pensi di tornare a casa a pulire le fughe tra le piastrelle, che in fondo prima o poi va fatto, e rimpiangi di non poter essere anche tu un agnello che zompetta ignaro nei prati, dove sicuramente non ci stanno né parrucchieri né sampietrini. Sul più bello però ti chiama la tua dolce metà, che le tue esagerate esternazioni di entusiasmo nel sentirlo lasciano perplesso, e che si preoccupa quando spieghi che gli agnelli poi alla fine sono capre. 

Però ti porta a bere, quindi va bene, alla faccia degli agnelli-capre.



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