Nel mezzo del cammin di nostra vita/ mi ritrovai per una selva oscura/ ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura/ esta selva selvaggia e aspra e forte/ che nel pensier rinova la paura!
Tant'è amara che poco è più morte;/ ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,/ dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
Io non so ben ridir com'i' v'intrai,/ tant'era pien di sonno a quel punto/ che la verace via abbandonai.

Dante Alighieri Commedia. Inferno, Canto I


mercoledì 12 agosto 2015

I pompieri, il caos e i biscotti


Non c’è niente da fare, sei senza speranza. Lo sai tu, lo sanno le persone più o meno vicine a te, lo sa pure la figlia undicenne della tua amica che da ragazzina sveglia qual è te lo dice senza mezzi termini, che c’hai la testa per aria. Hai voglia tu a rivendicare le possibilità insite nell’avere una visione diciamo “creativa” dell’esistenza e delle cose, fatto sta che perdi un sacco di tempo a cercarle, ‘ste cose.
Ok, con l’età sei migliorata. Ormai hai una specie di ordine logico per il tuo casino: estrai con precisione dalla pila x della scrivania il foglietto che cerchi, pur se sembra un'impresa tipo Davide contro Golia. Anche a casa c’hai un ordine logico del caos, e ti sembra ragionevole che il metro stia nella mensola blu in entrata, che comincia per “emme” pure lei. Resta però che sarebbe giusto un filo più pratico essere meno distratta. Così eviteresti di dimenticarti il portafogli nel negozio dell'aeroporto facendoti chiamare per andare al desk, le scarpe in albergo o il portafogli, sempre lo stesso con cui  evidentemente hai un rapporto conflittuale, nell’altra borsa, e fortuna che i tuoi amici ormai lo sanno che non è la solita scusa da braccetto corto. 

Vale anche per quando esci di fretta e tiri la porta lasciando le chiavi dentro. Cosa successa tre volte nel giro di pochi mesi nella casa nuova, quando non ti eri ancora organizzata lasciando chiavi anche nei tombini, tipo. E lì avoja a fare Davide contro Golia, mica puoi prenderla a fiondate, la porta. 

Volta 1, sabato pomeriggio. Tua sorella, l’unica chiavimunita, sta in Sicilia col fidanzato. Dopo aver tentato invano di strisciare nella fessura qualsiasi tipo di carta elastica, che nei film sembra facile, ti rassegni, anche perché i condomini ti guardano un po’ male. Chiami quindi un fabbro, ma è sabato pomeriggio e la maggior parte a. non ti risponde b. ti risponde ma non può venire. Finalmente un cristo dice che sì, lui potrebbe arrivare in mezz’ora. A te sembra l’eroe dei due mondi pure se fa Porcu di cognome, e sei felice anche se non stai in Sicilia come metà dell'italica popolazione oggi. Questo almeno finché Porcu non arriva, apre in dieci secondi dieci, sempre con la scheda magnetica che tu avevi manipolato in tutti i modi leciti e non, e ti chiede splendido un centinaio di euro. Gliene dai meno, ma insomma un po' ti ruga, e pensi che altro che eroe, e che sul serio nomen omen

Volta 2, martedì sera verso le 22. E’ estate, scendi dal distributore di sigarette sotto casa con qualche euro e il codice fiscale. Nient’altro. Il che non è praticissimo per chiamare chicchessia – manco Porcu, è tardi e non c’hai il telefono. Pensi che sul serio il fumo fa male, sei già nervosa per l'astinenza da tabacco ma vai dai vicini per fare una telefonata. Ovviamente tua sorella che è sull’elenco c’ha una vita e non c’è. Chiami i pompieri, che bontà loro ti dicono che in teoria ‘ste cose non le fanno ma che visto che non ci sono urgenze potrebbero venire. Nel caso devi fare il pagamento prima però: contanti niet, bisogna saldare con bollettino o bonifico. Tu fai presente che potresti dar loro pure tua sorella come schiava, che così impara a stare col fidanzato, ma non per bollettino postale: sono le dieci di sera e i vicini mica ti possono tenere lì fino al mattino, quando comunque non avresti soldi né telefono. Il tizio pompiere è gentile, capisce che si trova di fronte a una stordita da competizione. Arrivano. Tu già ti vergogni, e vorresti quasi pigliare un gatto qualsiasi, meglio se siculo che ultimamente stanno tutti là, per piazzarlo alto su un albero. Così almeno non si è mossa una squadra completa – quattro tizi, pure carucci – solo per la porta, che viene aperta nei soliti dieci secondi dieci guardandoti con malcelata compassione. Il che però ti aiuta per la 

Volta 3, quando vai dalla vicina, recuperi dal ripiano vicino al vin santo - V non per "Vendetta" ma per "Vicina Stordita" - uno dei 7 mazzi di chiavi ormai sparsi per la città e ti fai pure offrire i biscotti, che la vicina li fa buoni e col vin santo ci stanno benone.


Foto Kilim







 stanno

4 commenti:

  1. .. ma i pompieri alla fine li hai pagati?
    Però mica male sta cosa.. quasi quasi i pompieri li chiamo pure io ;p

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    1. Guarda, fantastici... Alla fine no, perché in teoria si dovevano pagare prima e quindi a 'sto punto mi hanno fatto un favore... Volevo pure offrir loro qualcosa ma niet... Mannaggia!! ;-)

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  2. A questo punto puoi lasciare un mazzo di chiavi anche a me però non sono vigile del fuoco...

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    1. Volentieri!! Anche postino o qualsiasi altra cosa va bene, anzi grazie che mi salvi dal mio essere stordita :-))

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