Nel mezzo del cammin di nostra vita/ mi ritrovai per una selva oscura/ ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura/ esta selva selvaggia e aspra e forte/ che nel pensier rinova la paura!
Tant'è amara che poco è più morte;/ ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,/ dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
Io non so ben ridir com'i' v'intrai,/ tant'era pien di sonno a quel punto/ che la verace via abbandonai.

Dante Alighieri Commedia. Inferno, Canto I


mercoledì 19 agosto 2015

Le sigarette, il caffè e le ore pari



Tu lo sai che fai parte di una minoranza “dem”. Intesa non in senso politico, ma nell’accezione più generale di minoranza “demmerda” che bisogna riconvertire per il bene individuale – il tuo – e collettivo, concretizzando così l’utopia illuminista della perfettibilità sociale.
Da qualche parte bisogna pure cominciare, e la pace nel mondo è più complicata oltre che già occupata, visto che è al centro dei pensieri di tutte le aspiranti miss di questo emisfero e dell’altro. Voi siete meno dannosi dei signori della guerra, però restate gente pericolosa, oltre a costituire un costo sociale non indifferente. Siete quindi giustamente stigmatizzati in modo assolutamente bipartisan: il fastidio non ha colore politico, né età né sesso. 

Poi siete anche facilmente riconoscibili. Il che non aiuta. Se uno rapina le vecchiette la sera mica ce l’ha scritto in faccia, mentre al ristorante spende i soldi delle suddette vecchiette. Idem per quelli che emettono una fattura su sette, quelli che censurano Piccolo blu e piccolo giallo perché portatore di un’ipotetica “ideologia gender”, quelli che ascoltano Scanu in tutti i luoghi e in tutti i laghi o leggono Moccia seduti in treno davanti a te, quelli che picchiano le fidanzate o tifano Juventus. Diverso è il caso del risvoltino ai jeans: si vede subito, ma il danno investe solo la sfera estetica, quindi pazienza. Tanto più che poi la moda passa, mentre voi siete come la gramigna ed esistete da secoli pur se periodicamente decimati da abbandoni e decessi. Comunque siete pure visibili, si diceva: accendersi una sigaretta è ancora legale, quindi lo fate in pubblico e vi vedono tutti. 

Che poi ovvio che fa malissimo, e che fa morire, e che i costi della sanità per curarvi, pur se compensati dagli introiti del monopolio di stato, sono altini. Tutte queste cose tu le sai, non occorrono le rivelazioni-scoop di semi-sconosciuti, che di solito sono sportivi o ex fumatori. Perché tu sei una drogata responsabile e cosciente, oltre che socialmente poco importuna: eviti di fumare vicino ai bambini, ti alzi quando i tavolini all’aperto sono troppo attaccati, le sigarette le dai ma piuttosto che chiederle agli sconosciuti ti fai un chilometro sotto la pioggia salvo poi smadonnare davanti al distributore rotto. Sempre drogata resti, ok, e non è detto che non ci provi, a smettere. Soprattutto in questo periodo che è quello buono: sei meno stressata e vaghi felice sotto il sole e nei prati. Come Heidi, che infatti non fuma. Quindi è il momento buono per almeno ridurre la dose giornaliera, cosa peraltro conveniente a livello economico, visto quel che costa. Allora hai partorito la trovata creativa delle “ore pari”. Sostanzialmente, puoi fumare una sigaretta solo nelle ore pari della giornata: sì alle 8.01, no alle 9.56. 

Ovvio che è un mezzuccio, ma il suddetto ha risultati benefici anche per tutto il resto. Esempio: l’altra mattina eri senza caffè e sei scesa al bar di sotto per caffè più cicca, che quella della mattina per i drogati veri è veramente irrinunciabile, e meglio se ti lasciano in pace. Lo sa perfino tuo moroso, e su questa non proferisce parola. Ma il bar è un luogo pubblico in cui, complice il risveglio recente e la mancanza di caffeina, tu hai per un momento dimenticato il tuo essere “dem”. Te lo ricorda una sciura coi pantaloni dalla piega stirata che ti guarda con malcelato astio anche se quanto a distanza dei tavolini vi divide il mar Rosso, tipo. Quasi sei tentata di dirle che può scegliere: o ti lascia fumare in pace o cominci a rapinare vecchiette, ma poi non si lamenti. Però ti trattieni. Sono le 8.25, di dose ce n’hai una sola per altre due ore, e non hai tempo di distrarti. Peccato, le vecchiette dovranno per forza aspettare, sarà per la prossima.



Nessun commento:

Posta un commento